Ecologia Scienze e Innovazione

La Giornata Nazionale dello Spazio

Il 16 dicembre si celebra la Giornata Nazionale dello Spazio. Istituita con Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri il 14 ottobre 2021, questa Giornata ricorda il lancio del primo satellite italiano, il San Marco 1.

Lo spazio italiano ieri e oggi

Partito dalla base NASA di Wallops Island in Virginia il 15 dicembre 1964 a bordo di un razzo americano Scout, il San Marco 1 fu il primo satellite interamente costruito e operato da un paese europeo. Nei nove mesi in orbita terrestre esso fornì dati sull’atmosfera e sulla ionosfera. Il successo della missione segnò l’ingresso ufficiale dell’Italia nel settore spaziale dopo Unione Sovietica e Stati Uniti. Il Progetto San Marco fu avviato nel 1961 sotto la guida di Luigi Broglio, padre dello spazio italiano, e proseguì fino al 1988, anno di costituzione dell’Agenzia Spaziale Italiana.

Il nostro Paese detiene oggi una posizione di rilievo a livello globale. La filiera spaziale italiana risulta completa di capacità e competenze multidisciplinari, sviluppate grazie a enti di ricerca, università e industria. Le tecnologie abilitanti presenti sul territorio vanno, infatti, dalla manifattura alla fornitura di servizi essenziali per la società civile, lungo tutta la catena del valore.

A settembre 2023 è stato presentato il primo Rapporto su Space Economy, Space Industry e Space Law, frutto della collaborazione tra Fondazione Leonardo – Civiltà delle Macchine, Space Economy Evolution Lab di SDA Bocconi School of Management e Università La Sapienza di Roma. La ricerca analizza l’evoluzione dell’economia spaziale, ne propone una valutazione ed esplora nuove opportunità di mercato e investimento a livello globale e nazionale.

Lo scenario mondiale

Negli ultimi anni il ruolo di forza imprenditoriale nel settore spaziale è passato dalle istituzioni pubbliche agli attori privati. Questo fenomeno è particolarmente evidente negli Stati Uniti, dove compagnie private conducono attività commerciali in forma sempre più indipendente da governo e istituzioni.

È ormai chiaro che l’economia spaziale rappresenta una delle traiettorie di sviluppo più promettenti per l’economia mondiale nei prossimi decenni.

Nel comparto operano 130 agenzie governative, 150 centri di ricerca e sviluppo e circa 10000 aziende.

Negli ultimi 10 anni sono stati investiti in 1727 società del settore circa 264 miliardi di dollari.

Vi è dunque la necessità di perseguire una crescita stabile e sostenibile del settore spaziale italiano combinando innovazioni economiche, industriali e legislative. Le tecnologie spaziali, infatti, possono intervenire nella risoluzione delle sfide globali contemporanee e future, come cambiamento climatico e transizione energetica.

Se attualmente il valore del settore spazio è guidato principalmente da beni e servizi per l’uso sulla Terra, le principali società spaziali stanno finanziando attività di ricerca e sviluppo per creare valore nello spazio. Ne sono esempi i progetti relativi a produzione energetica, logistica e costruzione di stazioni spaziali e infrastrutture a supporto dell’esplorazione lunare.

Il futuro dello spazio italiano

L’Italia ha investito circa 7,3 miliardi di euro per i programmi spaziali fino al 2026 con lo scopo di registrare una crescita significativa dell’industria di settore.

Un’analisi dei punti di forza della filiera nazionale evidenza la capacità di sviluppare e realizzare sistemi complessi e innovativi, la continuità degli investimenti pubblici nazionali, la partecipazione qualificata ai maggiori programmi europei e internazionali e la creazione di un ecosistema virtuoso tra industria, università e centri di ricerca.

Permango tuttavia aspetti da consolidare, quali la debolezza relativa sulla scena europea nei confronti di Francia, Germania e Spagna, la crescente difficoltà di reperire e trattenere risorse con competenze in ambiti tecnologici di punta e lo scarso sostegno allo sviluppo di spin-off, start-up e piccole-medie imprese.

Dal punto di vista legislativo il Rapporto individua l’esigenza di allineare la disciplina delle attività spaziali in Italia a quella degli altri Stati membri dell’Unione Europea: bisogna istituire un quadro normativo chiaro e flessibile che incentivi gli operatori e si adatti alle rapide evoluzioni del settore.

Gli obiettivi possono essere riassunti in equilibrio tra sostegno a sviluppo economico e garanzia di attività spaziali sicure e sostenibili, tutela degli interessi statali in ottica internazionale, riordino e aggiornamento dei provvedimenti legislativi vigenti.

A questo punto viene spontaneo sostenere che il significato della Giornata Nazionale dello Spazio supera la celebrazione storica. L’iniziativa propone, infatti, una riflessione sul contributo che il settore spaziale porta non solo al progresso scientifico e tecnologico ma anche alla crescita economica e al prestigio internazionale del Paese. È importante sensibilizzare la popolazione sul ruolo chiave dello spazio per il futuro della specie umana sulla Terra. È profetica in questo senso la frase affidata a una lettera del 1911 da Konstantin Eduardovitch Tsiolkovsky, visionario padre dell’astronautica: La Terra è la culla dell’umanità ma non si può vivere per sempre nella culla.

Francesco Marzari

© Riproduzione riservata

Condividi se ti è piaciuto:

Similar Posts