Ecologia Scienze e Innovazione

Comunità Energetiche Rinnovabili: non solo vantaggi ambientali

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresentano ad oggi una valida alternativa alla dipendenza dal fossile e, al di là dei vantaggi ambientali, prestano grande attenzione al valore sociale della produzione energetica.

La dipendenza dal fossile è elemento di discussione sia all’interno del dibattito scientifico e pubblico che delle politiche nazionali ed europee. Vi ruotano attorno questioni attuali tra cui i cambiamenti climatici, le catastrofi naturali e la riduzione delle emissioni. Ma nell’affrontare questa tematica, per lo più argomento delle scienze economiche e ingegneristiche, si trascura generalmente il lato sociale e umano che i sistemi energetici portano con sé, come pure la loro possibilità di generare un cambiamento economico reale.

Cosa sono le Comunità Energetiche Rinnovabile

Dal punto di vista giuridico, una CER aggrega sia privati cittadini che attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali e piccole e medie imprese che cooperando condividono energia rinnovabile e pulita, in uno scambio alla pari. Questo modello innovativo consiste nella produzione, distribuzione e consumo di energia proveniente solamente da fonti rinnovabili (prevalentemente fotovoltaico, eolico e biomasse). La lotta allo spreco energetico e la condivisione di un bene fondamentale a un prezzo concorrenziale non soggetto a fluttuazioni, sono gli elementi alla base di questo modello.

Essere parte di una Comunità Energetica Rinnovabile significa non solo contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 sfruttando l’energia prodotta da fonti rinnovabili e a km zero, ma anche creare valore per la comunità, condividendo i principi e comportamenti che stanno alla base dell’idea stessa del concetto di aggregazione come la collaborazione, il supporto reciproco e la condivisione.

Come funzionano le Comunità Energetiche Rinnovabili

L’energia rinnovabile autoprodotta permette di mettere a disposizione di altri cittadini che vivono nei dintorni quanto non utilizzato. Facciamo un esempio pratico: se si è fuori casa e non si sta consumando energia, grazie alla CER l’energia viene rimessa in circolo a beneficio di un vicino che in quel momento può consumare quell’energia e viceversa.

La condivisione dell’energia avviene utilizzando la rete elettrica già esistente. Per questo i membri della comunità prelevano quanto necessario pagandolo. Poiché gli impianti continuano a produrre energia, i membri della Comunità Energetica Rinnovabile possono decidere a chi o a cosa destinare l’energia in eccesso. Questo porterà a una riduzione della spesa energetica e alla promozione di progetti e nuove iniziative con finalità sociali e ambientali nel territorio.

Dal punto di vista economico, inoltre, questo sistema consente, grazie all’autoproduzione, di contenere i costi per l’energia sostenuti dai membri: maggiore è l’energia auto-consumata, più alto è il risparmio in bolletta, dovuto anche agli incentivi che gli scambi generano.
Oltre ai vantaggi economici tangibili, grazie alla CER si riduce la dipendenza energetica da altri Paesi, si crea un nuovo sistema con nuovi lavori e si combatte la povertà energetica.

Come si costituisce una CER

L’iniziativa può nascere da un qualsiasi privato, da un’azienda o da un ente pubblico, ma anche da un gruppo di cittadini che abitano nello stesso quartiere. L’unico vincolo territoriale è essere collegati alla stessa cabina primaria di trasformazione. Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) accredita la CER a seguito della costituzione del soggetto giuridico (associazioni e/o cooperative), della redazione dello statuto e del funzionamento degli impianti. A seconda dell’energia realmente condivisa il GSE assegnerà gli incentivi e i rimborsi sul consumo di energia (sia prodotta che condivisa) tra i membri della comunità.

Il progetto di partecipazione collettiva su cui si fonda una Comunità Energetica Rinnovabile va nella direzione della sostenibilità di lungo periodo, promuove economicità e attivismo dei territori con benefici per i membri della comunità coinvolti.

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Ilaria Galli

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