Locale Territorio

Il Trentino è un hotspot del cambiamento climatico

Nel dicembre del 2022 l’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente (APPA) ha rilasciato il rapporto “I cambiamenti climatici in Trentino”, da cui emerge una situazione tutt’altro che rosea per il nostro territorio.

Tra le varie informazioni fornite dal report, ne balza all’occhio immediatamente una: l’aumento di temperatura stimato per la città di Trento, rispetto alla fase preindustriale, corrisponde a circa 2°C, una cifra ben superiore all’aumento medio globale, che al momento si attesta a 1.2°C. Questa tendenza è stata osservata anche in altre località alpine, a conferma che le Alpi rappresentano un vero e proprio hotspot del cambiamento climatico.

Basti pensare, come riferisce Meteotrentino, che l’ultimo anno è stato il più caldo in molte località della nostra provincia, con una temperatura media annuale di 14.4° (la più alta dal 1921) e con precipitazioni che sono state ovunque molto inferiori alla media.

A questo proposito, l’APPA riporta come l’aumento medio delle temperature fino al 2070 sia stimabile in un valore compreso tra circa 0.03 e 0.04°C all’anno. Per quanto riguarda le precipitazioni, invece, le proiezioni prevedono un calo del 30% delle precipitazioni annuali nel periodo 2035–2065 rispetto a quello compreso tra il 1981 e 2010, riduzione che si prospetta più significativa nella stagione estiva.

L’impatto del cambiamento climatico sul Trentino

Il rapporto dell’APPA individua alcuni sviluppi a cui il nostro territorio potrebbe andare incontro nei prossimi decenni se la situazione, locale e globale, dovesse rimanere invariata. Questi sono legati in particolar modo all’utilizzo delle risorse idriche, all’insorgere di fenomeni meteorologici estremi e alla salute umana.

A causa del calo delle precipitazioni è prevedibile un aumento delle situazioni di conflitto tra i diversi usi delle risorse idriche, specialmente nei mesi più caldi. Circostanza, questa, che renderebbe necessaria una gestione coordinata delle acque per non incidere sulla disponibilità domestica, sul settore agricolo e sulla produzione idroelettrica.

Sebbene le proiezioni fornite dal report prevedano una diminuzione delle precipitazioni annuali, non si può escludere l’aumento di fenomeni di precipitazione intensa, che potrebbero portare all’insorgere di eventi come alluvioni lampo e colate detritiche. La riduzione dei ghiacciai e il degrado del permafrost, inoltre, potrebbero aggravare fenomeni di instabilità, come frane e fenomeni di trasporto di detriti. A questo proposito si pensi alla tempesta Vaia, dell’autunno 2018, oppure a quello che è successo quest’estate sulla Marmolada.

Tra gli effetti diretti e indiretti dei cambiamenti climatici va considerato anche l’impatto sulla salute umana. Tra quelli diretti figurano le ondate di calore, che potrebbero dimostrarsi particolarmente pericolose per le categorie più vulnerabili come malati cronici, anziani e bambini. Gli effetti indiretti, invece, sarebbero causati dai cambiamenti degli ecosistemi e dalla perdita di biodiversità. Questi porterebbero a una maggior diffusione di alcune malattie infettive e parassitarie, causate dalla trasmissione diretta oppure per mezzo di artropodi vettori, come zecche e zanzare.

L’APPA, infine, cita anche un possibile aumento delle malattie allergiche dovute alla maggiore concentrazione e durata nel tempo di pollini e allergeni, e delle malattie non infettive legate all’aumento della concentrazione di fattori inquinanti, come l’ozono nel periodo estivo.

Cosa ha intenzione di fare la Provincia

Per cercare di ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici sul nostro territorio la Provincia deve attuare delle misure di mitigazione, ossia di riduzione delle emissioni di gas serra, principale causa del riscaldamento globale, e di adattamento, ossia di riduzione della vulnerabilità e aumento della resilienza dei sistemi naturali e dei settori socioeconomici.

Per quanto riguarda la mitigazione, la Provincia ha lanciato il Piano Energetico Ambientale Provinciale (PEAP) 2021-2030, un documento di programmazione dedicato agli interventi in materia di energia. In particolare, il PEAP mira a favorire la transizione energetica e ambientale del Trentino ed, entro il 2030, a ridurre del 55% le emissioni climalteranti rispetto a quelle registrate nel 1990.

La strategia, inoltre, punta a rendere autonoma la Provincia dal punto di vista energetico entro il 2050. Per fare tutto ciò, il PEAP mira a ridurre i consumi nel comparto edilizio privato e pubblico (responsabile del 40% delle emissioni), nel settore industriale e in quello della mobilità, consumando meno, efficientando il patrimonio esistente e promuovendo la transizione verso nuove abitudini. Parallelamente prevede alcune modalità di implementazione delle fonti di energia rinnovabile, tra cui la valorizzazione della biomassa legnosa, la produzione di biogas, la produzione dell’energia idroelettrica e la nascita di comunità energetiche.

Se per la mitigazione l’azione della Provincia è già tradotta sostanzialmente nel PEAP 2020-2030, recentemente approvato dalla Giunta, l’azione in tema di adattamento non è ancora definita.

A questo proposito, per favorire la cittadinanza attiva e la partecipazione della società civile ai processi politici locali, l’APPA ha promosso e finanziato il progetto “Conferenze dei giovani sul clima in Trentino”, realizzato dall’Associazione Viração&Jangada. A partire da un’analisi delle vulnerabilità e degli impatti del cambiamento climatico osservabili sul nostro territorio, il progetto ha l’obiettivo di organizzare sul territorio provinciale dei momenti di confronto, attraverso cui delineare delle proposte che la Provincia dovrebbe attuare per rispondere meglio ai cambiamenti climatici. Le indicazioni che emergeranno dalle conferenze territoriali e che saranno ritenute più efficaci verranno poi utilizzate dall’APPA per stilare il piano provinciale di adattamento ai cambiamenti climatici.

Leggi anche:

Il modello Baugruppen e le cooperative edilizie: da Berlino alla realtà trentina

Obiettivo globale, azione locale: l’Agenda 2030 in Trentino 

Condividi se ti è piaciuto:

Similar Posts