La libreria di passaggio

Hedera

Ed eccoci già giunti al mese di dicembre. Dodici mesi di letture e consigli sono scivolati via velocissimi e nell’aria c’è già da qualche settimana profumo di Natale. Tra il vin brulè e i biscotti alla cannella si sa, il Natale significa anche regali, e noi della libreria di passaggio questo mese abbiamo pensato di proporvi un libro che non è solo una lettura godibile e affascinante, ma soprattutto un’ottima strenna natalizia, in particolare per gli appassionati di volumi illustrati e ambientazioni gotiche.

Il romanzo di cui stiamo parlando si intitola Hedera ed è un lavoro a quattro mani: infatti il titolo è firmato da Nicolò Targhetta, l’effettivo ideatore della storia, e da tre illustratori, Ernesto Anderle, Eugenio Belgrado e Irene Bruno. Un progetto tutto italiano nonostante le vicende si svolgano nell’Inghilterra di inizio ‘800, che ha visto la luce anche grazie alla casa editrice BeccoGiallo, specializzata in fumetti ma che nel proprio catalogo include anche romanzi e saggistica illustrata.

Hedera è proprio questo, un romanzo illustrato. Un volume che cattura fin dalla meravigliosa copertina, impossibile da lasciare sullo scaffale una volta adocchiato, e che al suo interno custodisce una storia particolare che, proprio per questa sua peculiarità, si fa amare.

Il romanzo si apre nel 1814, quando il protagonista, l’allora giovanissimo dottor Charles Norland, si trova al fronte durante la guerra anglo-nepalese. Il ricordo che il giovane porta con sé di quell’esperienza è terribile e torna in Inghilterra gravato dal peso della propria impotenza di fronte al massacro di tanti soldati suoi coetanei, alcuni morti nonostante le cure da lui prestate, o purtroppo proprio a causa della sua scarsa esperienza e della precarietà delle condizioni in cui si operava. Il senso di colpa per la morte di un paziente poco più che adolescente, deceduto in seguito a un’infezione, lo perseguiterà al punto da spingerlo a ritirarsi a Dartmoor, un paesino sperduto nella campagna inglese. Un luogo pacifico in cui nulla accade e in cui nessuno ha davvero bisogno dei suoi servigi, almeno fino a che qualcosa di terribile e inconsueto non squassa la tranquillità del paesino: Edith Wilton, una ragazza del posto, viene ritrovata priva di vita in riva al fiume, completamente avvolta dall’edera. Questo evento sarà solo l’inizio di una serie di sconvolgenti avvenimenti che cambieranno la sua vita per sempre e che trasformeranno il sonnolento villaggio di Dartmoor nel palcoscenico di forze misteriose e inquietanti. 

Hedera è, prima di tutto, un delizioso romanzo gotico, che sposa alla perfezione la tradizione inglese a cui si ispira fin nei minimi dettagli. La cura dell’autore nel creare l’ambientazione, nel pieno del periodo romantico inglese, è ammirevole e non mancano le citazioni di opere e artisti dell’epoca, da poeti come Wordsworth e Blake a pittori come Constable, senza dimenticare i maestri del genere gotico allora neonato, prima fra tutti Ann Radcliffe. Chiunque si definisca un amante di questo filone letterario e abbia letto alcuni dei suoi pilastri, da I misteri di Udolpho a La leggenda di Sleepy Hollow, non potrà non apprezzare i riferimenti più o meno espliciti a questi classici della “ghost story”. Hedera però va oltre i canoni del gotico e presenta una trama misteriosa e ricca di stratificazioni, in cui si fondono elementi delle leggende britanniche ed eventi storici reali, in un mix curioso e intrigante.

Ad aggiungere fascino a quest’opera ci sono poi le meravigliose illustrazioni. Vorremmo poter rendere a parole la bellezza delle tavole che punteggiano la narrazione, la perfetta scelta dei colori, la cura estrema della casa editrice nell’impaginazione; perfino i titoli di ciascun capitolo sono piccole opere di calligrafia su carta artificiosamente macchiata e ingiallita. Dicevamo che vorremmo potervene dare un’idea, ma sappiamo bene che è impossibile, che dovrete andare a cercare questo romanzo per poterlo stringere tra le mani e lasciare che vi incanti. Forse deciderete di comprarlo solo per questo, perché è un oggetto bellissimo e un libro, oltre a narrare una storia, può essere anche un’opera d’arte in sé, volta ad appagare in primis il nostro lato estetico.

Hedera, per il resto, è una storia adatta praticamente a chiunque. La trama è apparentemente complessa poiché l’autore ha scelto di narrarla su piani temporali e attraverso punti di vista differenti, ma alla fine tutti i fili si intrecciano a formare un disegno chiaro e soddisfacente, in cui c’è spazio per il soprannaturale, ovviamente, ma in cui si respira anche un’aria di mistero da giallo classico e in cui trova posto anche l’amore. È una storia semplice, a tratti forse un pochino prevedibile, ma che non risulta nel complesso banale né ha cali di tensione e momenti di noia. Tratta temi profondi e cupi, parla di traumi, di solitudine e lutto, del rapporto tra l’uomo e la natura non intesa come ambiente quanto come legge a cui ogni essere vivente deve sottostare; avrebbe potuto essere un libro tetro e deprimente, invece la delicatezza con cui la vicenda è narrata lo rende malinconico in modo dolce, triste ma anche carico di speranza, tanto che se non fosse per un paio di scene un po’ piccanti e qualche dettaglio macabro di troppo lo considereremmo un libro adatto anche a un pubblico di preadolescenti.  

Non sono molti i progetti italiani così complessi e insoliti, soprattutto nel mondo dell’editoria per adulti, dunque è buona cosa, dal nostro punto di vista, che opere come questa ottengano un pochino di visibilità. Se vi abbiamo incuriosito anche solo un pochino fate i bravi e andate a dare un’occhiata a Hedera così da potervene innamorare. Se invece pensate che non vi possa interessare, segnatevi comunque il titolo e dateci retta: un regalo di Natale come questo non potrà che farvi fare un figurone.

Elena e Manuela

© Riproduzione riservata

Condividi se ti è piaciuto:

Similar Posts