Economia e Politica Esteri Italia

L’Italia tra le mafie e l’UE

Giunti a questo punto, è più facile capire perché Germania e Olanda sono contrarie alla emissione di titoli comuni. Chi glielo fa fare di indebolire i loro titoli per rinforzare quelli di noi del Sud Europa? Tanto, come dice il Die Zeit, finirebbero tutti alla mafia. Questa dichiarazione merita una seria discussione.

Primo, lo stereotipo miope per cui la mafia detenga attività commerciali apparentemente lecite solamente in Italia è da sfatare. A partire dagli anni Novanta, innumerevoli inchieste testimoniano una ingente presenza mafiosa, ironia della sorte, proprio in Olanda e Germania. Questi paesi non hanno una legislazione antimafia adeguata e quindi è più facile riciclare denaro sotto mentite spoglie.

Secondo, è altrettanto ottuso focalizzarsi sul fatto che parte degli “aiuti” europei, come avviene in tutta Europa, verrà intercettato dalla mafia. Vogliamo veramente focalizzarci su questo, tralasciando quanto sia importante avere liquidità per milioni di persone che in questi giorni sono affamate?

Infine, chi può aiutare meglio delle mafie in questa situazione di crisi? Le persone affamate sopra citate, se non arriva presto liquidità dallo Stato la andranno a cercare tra le braccia di ‘Ndrangheta, Camorra e Cosa Nostra.

Sembra difficile da comprendere per un articolista tedesco che non sa nulla del paese di cui scrive, ma non dovrebbe esserlo per chi qui c’è nato o cresciuto.

Chiusa questa breve parentesi, la questione sulla emissione di titoli comuni si fa dunque tutta politica. Tra chi non vuole deludere i propri elettori e chi difende il proprio paese dal fallimento, si crea un’ allucinante rottura che speriamo si risolverà al prossimo Consiglio.

Proviamo un momento a entrare nelle teste di olandesi e tedeschi. L’introduzione degli Eurobond, penserebbero, senza la parallela creazione di una forte entità centrale in grado di obbligare i PIIGS (acronimo irrispettoso per definire i paesi deboli della Eurozona: Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna) a spendere “bene” il denaro risparmiato grazie a questo strumento rischia di creare un “azzardo morale”, cioè permettere a quei paesi di continuare a spendere in modo sconsiderato senza più temere l’intervento punitivo dei mercati finanziari. Comprensibile tutto sommato. Pensate se vi chiedessero di garantire per paesi economicamente più deboli dell’Italia, con il rischio di doverne pagare le scelleratezze. Sareste solidali? Ovviamente no.

Tuttavia dobbiamo mettere da parte i nostri stereotipi e guardare alla realtà: oggi l’obbiettivo non è salvare solo i PIIGS, ma tutta l’ Eurozona. Questa è una crisi europea. Certo, noi siamo tra i più colpiti, ma in una ottica di mercato comune, se non abbiamo più i soldi per comprare le auto tedesche, loro non le venderanno più.

L’Europa deve rispondere come un’ unica entità emettendo titoli comuni, si chiamino questi con qualsivoglia inglesismo. Ovviamente non sarà facile, dato che si dovranno armonizzare i sistemi fiscali europei e fare finalmente una seria lotta alla evasione fiscale, ma è necessario.

Leonardo Torelli

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